Prima che mia figlia Irene si fratturasse il gomito a 24 ore dal nostro volo per Berlino, la domanda “si può volare con il gesso” non mi aveva mai lontanamente sfiorato. Ora che fare? Annullare tutto o tentare la sorte e partire lo stesso?
Imprevisti di viaggio: volare con il gesso
Quando organizzi un viaggio con lauto anticipo le sorprese e gli imprevisti sono sempre in agguato dietro l’angolo, e così è stato anche per noi. Un giorno prima del nostro volo, Irene si è fatta male e siamo finiti al pronto soccorso. Gomito rotto!
Si poteva volare con il gesso? A quel punto che fare? Era da folli imbarcarci con una bimba di due anni con un braccio ingessato? La risposta ci è stata data dall’ortopedico pediatrico: “partite, non farà che bene alla piccola! In questo momento di spavento ha bisogno di distrarsi.“.
Avendo una semplice frattura composta, l’equipe medica ha praticato una doccia gessata ad Irene. Questa particolare ingessatura è molto più leggera e facile da gestire rispetto al tradizionale gesso, idonea specialmente per i piccoli pazienti!
Come fare per volare con il gesso
Ma alla fine si può volare con il gesso? A questa domanda devo rispondere con un “dipende“. La possibilità o meno di poter volare è legata a vari fattori. Per esempio se siete stati sottoposti ad un’ingessatura integrale nelle ultime 48 ore, la maggior parte delle compagnie aeree vi proibirà di prendere un volo. La pressurizzazione della cabina ad alta quota può generare gonfiore agli arti e, se questi sono chiusi in un gesso, si possono rischiare problemi circolatori ed embolie.
Se non volete perdere la possibilità di partire per le tanto sognate vacanze potreste aggirare l’ostacolo tagliando il gesso per tutta la sua lunghezza. Non sto scherzando, questa fessura eviterà il rigonfiamento delle vene dovuto all’alta quota e vi permetterà di volare, ma contemporaneamente la frattura non sarà più immobilizzata! Naturalmente questa proceduta andrà effettuata in ambito medico ospedaliero dopo un attento esame da parte dell’ortopedico.
Un suggerimento che sento di dare è di farvi rilasciare una certificazione medica che attesti il vostro stato di salute e la necessità, o meno, di assumere speciali medicine anti coagulanti (per esempio eparina) durante il volo. L’Enac consente l’utilizzo di siringhe mediche fluidificanti, ma è bene avere una certificazione del vostro dottore che ne comprovi tale necessità.
Si può volare con la doccia gessata?
Si, si può volare con la doccia gessata, e la sua presenza non comporta nessun grave rischio di salute. Essendo aperta, come un guscio a metà, la doccia gessata non impedisce la corretta circolazione sanguigna come può fare un gesso classico, e per questo è adatta anche per voli aerei.
Molto più semplice da gestire, visto il suo peso ridotto rispetto, alla gessatura integrale, la doccia gessata è una valida alternativa (in base alle tipologie di frattura naturalmente). Solitamente effettuate per piccole fratture che non richiedono la completa immobilizzazione, la doccia gessata è idonea specialmente per i bambini piccoli visto la sua “leggerezza di peso”.
Prenotazioni aeree e gesso, come comportarsi
Quasi tutte le compagnie aeree dispongono di politiche e strategie per la gestione di malati e/o persone che hanno subito un infortunio regolate dall’Enac. E’ buona norma contattare la compagnia aerea con la quale si viaggerà non appena è accaduto l’incidente, così da potersi tutelare e sapere come comportarsi.
Molto spesso la policy per la gestione delle prenotazioni aeree varia in base alla tipologia di arto interessato. Nel caso di arti superiori ingessati (come è successo a nostra figlia Irene) si dovrà specificare la tipologia di gesso (integrale- classico oppure aperto), e in base alle norme della compagnia aerea potrete prenotare un posto a sedere standard.
Diverso è il caso per l’ingessatura degli arti inferiori. Se non siete in grado di piegare le ginocchia e dovete necessariamente tenere la gamba distesa, vi verrà richiesta la prenotazione di 2 o 3 posti/sedute (come per esempio fa Ryanair). Per quanto riguarda il trasporto delle stampelle a bordo, non temete potranno salire con voi riponendole orizzontalmente sotto i sedili di fronte.
In aeroporto è possibile richiedere, spesso con un preavviso di almeno 24 ore, una carrozzina (sedia a rotelle) o il servizio di trasporto con microcar effettuato dal personale aeroportuale.
Naturalmente ogni compagnia ha il proprio vademecum quindi prima di “fasciarvi la testa” contattatela!
Mooolto utile !!! Grazie Mari
Molto utile… Speriamo non capiti, ma se capita meglio sapere come comportarsi. Grazie! La battuta sul fasciarsi la testa ci voleva!!
Molto utile… Speriamo non capiti, ma se capita meglio sapere come comportarsi. Grazie! La battuta sul ‘fasciarsi la testa’ ci voleva!!
Oddio, non mi ero mai posta il problema! E invece hai portato all’attenzione un aspetto che molti forse ignorano! Ganzissimo!
Davvero utile!! Non lo sapevo!! Spero non mi capiti, ma nel caso adesso so come ci si deve comportare!!